La donna ha faticato a ottenere il diritto all’istruzione. Qual è stato il percorso femminile nel campo dell’istruzione italiana?
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The woman struggled to obtain the right to education. What was the female path in the field of Italian education?
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Listening n° 139
Buon ascolto!
LE DONNE E L’UNIVERSITÀ
Se i primi esempi medioevali di università accettavano tra i propri studenti solo maschi, quando riuscirono ad accedervi le donne?
Ci furono degli esempi sporadici nei secoli, ma gli studiosi sembrano convenire sul fatto che la primissima donna che riuscì a laurearsi nella penisola italiana fu la nobildonna Bettisia Gozzadini. Laureatasi nel 1236 in Giurisprudenza, raggiunse un altro incredibile primato: grazie alla sua notevole capacità oratoria, le fu offerta una cattedra all’Università di Bologna e per questo motivo Gozzadini è stata la prima donna al mondo a insegnare in un’università.
Un altro esempio, non completamente confermato, fu Costanza Calenda, dottore in medicina nel 1422 all’Università di Napoli. Si potrebbe considerare Costanza Calenda come la prima donna occidentale a laurearsi in Medicina ma, purtroppo, i documenti che potevano confermare questo primato sono andati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per questa ragione, sono in molti a supportare il fatto che la prima donna italiana a ottenere una laurea accademica sia stata Elena Lucrezia Corner nel 1678.
Corner, dopo aver preso i voti come oblata benedettina, continuò i suoi studi, imparando filosofia, teologia, greco, latino, ebraico, spagnolo e desiderando laurearsi in Teologia. Tuttavia, quella scelta fu considerata folle e ridicola, perciò si laureò in Filosofia.
Questi però non furono che casi molto isolati: l’accesso alle donne all’università venne concesso solo nel 1874 ed Ernestina Paper fu la prima donna a laurearsi in medicina nel neonato Regno d’Italia.
La vita delle donne universitarie non diventò però tutta rose e fiori: in pratica, le iscrizioni femminili alle università furono continuamente respinte, così come la pratica lavorativa successiva ebbe numerosi ostacoli. Ad esempio, Lidia Poët fu la prima donna laureata iscritta all’Albo degli Avvocati e dei Procuratori legali nel 1883; il Tribunale di Torino, tuttavia, annullò la sua iscrizione, e la donna poté riottenerla solo nel 1920.
Con il nuovo secolo, il coraggio e la tenacia delle prime universitarie ispirò le altre donne: nel 1900 le studentesse iscritte erano già 250, un numero che aumentò rapidamente.
Ai giorni nostri, il 58% dei laureati è donna, con voti mediamente più alti dei colleghi maschi.
Ciononostante, questa rimonta numerica si riduce nuovamente se si pensa ai ruoli accademici. Le donne rappresentano il 52% dei dottori di ricerca, il 48% dei ricercatori, il 37% dei professori associati, il 22% dei professori ordinari: un calo che mostra chiaramente quanto manca ancora alla parità di genere in ambito universitario.
Domande:
1) Quali furono le prime donne italiane laureate?
2) Quando venne concesso alle donne l’accesso alle università?
3) Al giorno d’oggi, quali sono le statistiche femminili in campo universitario?