Gli eroi più puri sono coloro che compiono delle giuste e buone azioni senza vantarsene. Per noi italiani – ma non solo – una figura da ammirare e da cui prendere spunto è sicuramente Giorgio Perlasca. Ascoltate il podcast per saperne di più!
The purest heroes are those who do honest and good deeds without boasting. For us Italians – but not only – a figure to be admired and from which take inspiration is surely Giorgio Perlasca. Listen to the podcast to know more!
Listening n° 47
Buon ascolto!
L’UMILTÀ DI GIORGIO PERLASCA
L’esempio di grandi uomini e donne che hanno combattuto contro le leggi razziali e che hanno aiutato i soppressi devono essere ricordati.
Giorgio Perlasca, nato a Como nel 1910, era un convinto fascista e combatté volontario nella guerra d’Etiopia e nella guerra civile di Spagna.
Nel 1938 furono emanate le leggi razziali e per questo cominciò a prendere le distanze dal regime di Mussolini.
Agli inizi degli anni ’40 lavorava, con visto diplomatico, nei paesi dell’Est Europa per acquistare carne per l’esercito italiano. Quando l’8 settembre 1943 fu firmato l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, Giorgio Perlasca rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò e perciò dovette cercare rifugio nel consolato spagnolo.
Lì, assunse il finto ruolo di viceambasciatore di Spagna, riuscendo a salvare 5.218 ebrei. Per fare ciò, firmò falsi salvacondotti utilizzando la legge Rivera, che assicurava la cittadinanza spagnola a tutti gli ebrei di antiche origini spagnole.
Il ritorno a casa fu complesso, ma non raccontò la vicenda a nessuno.
Solo nel 1987 la sua storia fu conosciuta, grazie ad alcune donne ungheresi da lui salvate: nel 1989, tre anni prima di morire, Giorgio Perlasca ricevette il riconoscimento di Giusto fra le Nazioni.
Domande:
1) Chi è Giorgio Perlasca?
2) Cosa succede nel 1943?
3) Come riesce a salvare più di 5000 ebrei?
4) Come si è conosciuta la sua storia?