Le vie stradali sono indubbiamente necessarie, ma a volte possono provocare contrasti. Oggi parliamo di un progetto che ha migliorato la viabilità italiana ma che ha anche scatenato tante critiche: leggi e ascolta il podcast per saperne di più!
Roads are undoubtedly necessary, but sometimes they can cause contrasts. Today we are talking about a project that has improved the Italian road network but that has also triggered many criticisms: read and listen to the podcast to find out more!
Listening n° 94
Buon ascolto!
IL TRAFORO DEL MONTE BIANCO
Il progresso porta innovazione e nuove potenzialità che possono rendere più comoda e agevole la vita di noi esseri umani. Dall’altro lato, però, in nome del progresso possono essere distrutti altri valori e risorse importanti, per questo motivo non tutti sono a favore.
È quello che è successo con il progetto del traforo del Monte Bianco. Il Monte Bianco, con i suoi 4.810 metri d’altezza, è la montagna più alta d’Italia e si trova al confine con la Francia. La regione dell’Alta Savoia francese e quella della Valle d’Aosta italiana volevano fondare il loro sviluppo economico sul turismo perciò cominciarono a progettare insieme una via di trasporto transalpino.
Il dibattito politico e le critiche furono accesi, ma nel 1959 i lavori iniziarono ufficialmente. Sei anni dopo, il traforo del Monte Bianco fu inaugurato dal presidente della Repubblica italiana Giuseppe Saragat e dal presidente della Repubblica francese Charles De Gaulle.
Negli anni, alcune modifiche e miglioramenti furono attuati, come il sistema di aerazione e il sistema anti incendio. Nonostante ciò, però, un grave incendio scoppiò nel 1999, sul versante francese, causando ben 39 vittime.
Il traforo rimase chiuso per ben tre anni e i residenti protestarono pacificamente contro la riapertura dell’autostrada ai Tir, a causa dell’inquinamento atmosferico e acustico.
Domande:
1) Che cos’è il Monte Bianco?
2) Cosa succede nel 1959?
3) Cosa succede dopo l’incendio del 1999?